CONTRATTO COMPARTO SICUREZZA E DIFESA:

Sindacati e CoCeR, importante riapertura tavolo ma servono garanzie su “pacchetto sicurezza” e risorse per adeguare retribuzioni e indennità

 

 

 

Questa mattina, in videoconferenza, si è tenuta la riunione di riapertura del tavolo negoziale del Comparto Sicurezza e Difesa, relativo al triennio contrattuale 2019-2021 che riguarda circa 450.000 donne e uomini in uniforme che garantiscono la sicurezza interna ed esterna del Paese, alla quale hanno preso parte i Ministri e Sottosegretari delle Amministrazioni interessate unitamente a tutti i Capi dipartimento.

Nella premessa il Ministro della P.A., sottolineando che il personale di questi Comparti sono “la faccia dello Stato” che ha garantito oltre che il funzionamento del Paese anche la stessa democrazia nel periodo della pandemia, ha manifestato la volontà dell’esecutivo di giungere entro settembre prossimo alla chiusura dell’accordo in modo da poter distribuire le risorse disponibili, comprese quelle che sono state previste nel c.d. decreto sostegni bis. Volontà rimarcata anche dal Ministro dell’Interno che ha aggiunto la consapevole necessità, a tutela della specificità, di dover operare insieme per definire e attuare un “pacchetto specificità” nel quale far ricomprendere tutte le legittime e giuste rivendicazioni di tutela del personale rappresentate dalle OO.SS. e dalle Rappresentanze militari.

Lo svolgimento della riunione “da remoto” e il breve tempo concesso non hanno permesso alle OO.SS. e ai CoCeR di esprimere compiutamente la propria idea e approfondire alcuni temi che appaiono invece fondamentali per dare contenuto al concetto di specificità, quali la previdenza dedicata, la tutela legale e sanitaria, con il riconoscimento delle malattie professionali, che richiedono stanziamenti ulteriori rispetto a quelli disponibili, da reperire eventualmente nell’ambito della prossima legge di stabilità.

Nel rispetto dei cittadini e delle Istituzioni, oltre che del personale rappresentato, hanno comunque manifestato la disponibilità e volontà di proseguire le trattative, ma con modalità che consentano di avere il tempo necessario per esplicitare tutte le problematiche che affliggono il personale in uniforme, evidenziando che l’attenzione dovrà concentrarsi non tanto sui tempi entro i quali si raggiungerà l’intesa quanto, invece, sui contenuti della stessa. Questo accordo, infatti, dopo ben oltre dieci anni di stagnazione sulla parte normativa, rappresenta il vero banco di prova per il governo.

Ed è proprio sui temi normativi, quali l’adeguamento del costo del lavoro straordinario – oggi pagato meno del lavoro ordinario - la tutela legale, quella sanitaria, con relativa definizione delle malattie professionali, e in particolare quella previdenziale, con il mancato avvio di quella integrativa, che verrà misurata la reale volontà del governo di rispondere alle legittime aspettative del personale in uniforme. E proprio su questi temi che le scriventi OO.SS. e Rappresentanze militari hanno chiesto di iniziare il confronto sul tavolo tecnico. Giacché l’aumento economico che ne deriverà, rispetto a quello ipotetico di 130 euro lordi medi, sarà fortemente condizionato dalle risposte che l’esecutivo garantirà nel corso del confronto durante il quale ribadiremo che, pur essendo abituati a servire il Paese con totale spirito di abnegazione, non baratteremo mai la nostra dignità professionale e personale.

 

Roma 20 luglio 2021

 

SIULP – SAP – SIAP/USIP (Polizia di Stato)

 

SAPPE – UILPA PP – FNS CISL (Polizia Penitenziaria)

 

COCER CARABINIERI – COCER GUARDIA DI FINANZA –

 

COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTICA